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L'analisi si innesta nel quadro delle problematiche relative alla individuazione delle fenomenologie di cessione dei crediti procedendo alla identificazione dei rispettivi regimi di efficacia/opponibilità, tutti risalenti ad una comune accezione che si declina su tre fasi non sempre cronologicamente coincidenti fra loro ma concettualmente conseguenti. La prima, che costituisce il minimo comun denominatore alla base di ogni fenomeno cessorio di diritti, è rappresentata dalla sostituzione soggettiva creditoria nel rapporto obbligatorio, il quale resta inalterato nella sua oggettività esistenziale. La seconda registra il fenomeno del trasferimento (effettivo e/o virtuale) della titolarità del credito dal cedente al cessionario. La terza si caratterizza per il verificarsi del trasferimento del credito dal patrimonio del cedente a quello del cessionario. Queste due ultime fasi avranno, a loro volta, una diversa declinazione effettuale se nella cessione sono dedotti crediti presenti oppure crediti futuri e, per questi ultimi, è stato evidenziato anche il fenomeno della "doppia futurità", quella cioè inerente a rapporti-fonti futuri ed ai conseguenti crediti necessariamente futuri.